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Recensione di "The Crippled God"

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2011 22:01
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10/11/2011 23:47

Parte 1 di 2 (Leggerissimi spoiler) - Tradotta da blogcritics.org
Stasera avevo tempo ho tradotto la prima metà! ci ho messo solamente qualche mese a trovare il tempo... speriamo che la seconda parte non la traduca con lo stesso ritmo.

Cmq divido in due, questa prima parte è poco spoiler ed una recensione molto carina della saga in generale, la seconda sarà molto spoiler e tratta particolarmente dell'ultimo libro.


Recensione di "The Crippled God" di Steven Erikson

Tradotto da : http://blogcritics.org/books/article/book-review-the-crippled-god-by/

Ed alla fine torniamo al punto di partenza. Una città irrilevante su una piccola isola dal quale prende il nome un impero che si espande per continenti. La sede del potere si è allontanata da tempo da Malaz City sull'isola di Malaz, ma fu qui che un impero venne formato, e fu qui che entrammo per la prima volta nelle vite di coloro che sono intessuti nella stoffa della leggendaria esistenza dell'impero. Un figlio di un mercante di vini, in piedi su un parapetto, che scruta sia la città sia il mare, la sua testa piena di sogni di gloria e campi di battaglia vittoriosi, ha l'opportunità di incontrare due soldati. Nella città al di sotto bruciano incendi ed il fumo si alza mentre soldati fuori controllo eseguono brutalmente gli ordini del loro reggente di uccidere tutti gli utenti di magia della città. Quando una folata di vento porta l'odore di carne bruciata dove se ne stanno appollaiati, il ragazzo opina innocentemente che un macello ha preso fuoco, scambiando l'odore degli esseri umani per le bestie.

Molti anni dopo, un altro ragazzo, guardando oltre il vuoto mare dalla fine della stessa banchina, lascia che i suoi sogni di gesta eroiche siano interrotti dai tentativi apparentemente inutili di un uomo anziano di prendere un pesce durante le ore centrali della giornata. L'ambiente è alquanto più tranquillo di prima, non essendoci sommossa in atto e odore di carne bruciata che si diffonde sopra i due, ma per l'anziano, che era stato uno di quei soldati sul parapetto tanti anni indietro, la conversazione deve essere stata stranamente familiare. Egli, per tutto questo e tutto ciò che sappiamo ha vissuto negli anni fra le due conversazioni, non compie alcun tentativo di dissuadere il ragazzo che parla di lasciare l'isola e diventare un soldato. Invece gli riecheggiano parole pronunciate anni prima, “Beh, il mondo ha sempre bisogno di soldati”

In un certo senso non ci poteva essere un epitaffio migliore per l'epico capolavoro in dieci libri di Steven Erikson, The Malazan Book Of The Fallen. "Il mondo ha sempre bisogno di soldati," perchè principalmente questa è stata la storia dei soldati. Quelli coraggiosi, quelli malvagi, i codardi, gli eroi (intenzionali e non), ma soprattutto i soldati che hanno marciato in ranghi, hanno combattuto, sono morti, sono stati feriti, sono sopravvissuti e sono passati inosservati dalla storia. Dato che tutte le complessità delle trame, tutti i meandri e le svolte che Erikson ha così abilmente guidato portandoci alla sua conclusione, The Crippled God, la saga, come lo stesso Impero Malazan, hanno marciato sul dorso delle vite dei loro soldati.

Mentre gli dei e le altre razze con poteri, incluse l'abilità di trasformarsi in draghi o di cambiare la forma del mondo senza nemmeno versare una goccia di sudore, tramavano e complottavano gli uni contro gli altri, sono stati quelli dei soldati mortali i passi che abbiamo seguito e gli stivali che abbiamo indossato nelle linee frontali. Siamo stati in profondità nella pressa dei corpi, dove uomini e donne hanno perso le loro menti e le loro anime. Spade infilzate, scudi fracassati, sangue che scorre, piscio versato e sudore che puzza di dolore e paura. Abbiamo imparato cosa si prova a continuare a combattere quando non c'è più modo di vincere e come raramente vi è qualcosa degno di essere celebrato quando arriva la vittoria. Di solito la seconda significa aver causato un tale massacro da sentirsi male. Perchè morto è morto indipendentemente dalla bandiera sotto la quale si combatte, e nei cadaveri di fronte si può facilmente vedere se stessi. Una scivolata qui, od un affondo lì e le tue budella possono riversarsi per terra facilmente come quelle di chiunque altro.
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11/11/2011 10:58

Grazie per la traduzione!! E' proprio una bella recensione..
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11/11/2011 11:49

Grazie Rhaed! [SM=g6619]

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Città: PARMA
Età: 47
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11/11/2011 22:01

doh... E' trascorso troppo tempo dall'inserimento per la modifica del Messaggio...

volevo aggiungere la seconda parte dato che non è spoiler a parte per una cosa...

aprò un nuovo topic con tutta la recensione, questo quando passa un admin o un mod cancellatelo please
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